venerdì 13 dicembre 2013

Ritornello

(quando mai si vide luna mancante.
quando mai si vide buio sorgere
quando mai funghi fecero fiore
quando mai dentro il mare, il mare di dentro sposò foglie
quando mai acquerello acquietò acrilici
quando mai scadenza produsse essenza)
Quando mai distesi sul grumo più duro dell'estate i giovani più giovani presero umidità in grosse percentuali.
Mai più persi nei loro idilli funerei, adulti; sempre più adulti scoraggiarono il ricordo mostrando album. La colla staccava, ingiallita, si staccava la pressione che mano accaldò, fra carta e carta fotografica. Un gesto, nient'altro che un gesto, su cui tutta la gioventù posava, labile ed esterna, come di quei lutti su cui s'adagia il dolore e in poco tempo scompare, diventa interno ma scompare; riposa sul grumo duro dell'attesa estiva.
Quando mai Trimalchione organizzò pranzi.
Quando mai femminote e marinai sgusciarono l'ovulo del crostaceo speciale.
Quando mai uominiedonnenote si unirono senza mai penetrarsi, dentro, più dentro nel mare, senza dolore.
quando mai lingue arrovellate produssero suoni identici.
Quando mai e quando, queste parole potranno sporgere verso il segno più prossimo della deriva.
Quando mai questo grumo fuori stagione di detriti saprà tatuare l'evidenza del suo tempo e darle un senso, quando mai l'ancora ruggiosa del tempo ferirà l'attualità allora davvero segnoparolanota potrà sporcare la lingua di voialtri.
quando mai questo sarà un solco giocato sull'asfalto ancora fresco di un immenso grigiore
iotuevoialtrinoti attaccheremo ancora giovani la memoria della parola, sensata, utile e la distenderemo con pressione di mano su quell'altro; gioventù diverrà giovinezza e parola non più segno dentro il solco.
Ma parolanota.
Quando mai