Vago per borghi antichi
e nuove strade in costruzione,
nessun asfalto m' appartiene.
L' anima chiede asilo
e desidera essere liberata
dalla patria ostile -il corpo-,
luogo di meraviglia e perversione.
Ogni uomo è un passaggio di Tempo
e in questo lembo fatto di arbusti
in fiore l'odore è putrido.
Una lucciola mi chiama,
luce del sentiero non posso averti,
bisogna camminare a luci spente.
Marcio per non cadere,
sbuffo per non sorridere.
Vengo da un posto isolato
e nessun posto m' appartiene.
Evoco ricordi a voce alta, li enuncio,
li sbatto in faccia al vento
ma questo non ascolta.
Vengo da un buio pesto
dove le luci sono illusioni sfuocate
di vita e di morte
e nessun posto m' appartiene.
Sono un sciuscià in cerca di umanità:
dallo sporco della polvere
e dal lercio che un piede qualunque scalcia
giungo a parvenze indelebili nella mia mente.
Risorse di verità in cui il visibile si tinge di rosso.
Massaggio le croste dei cuori altrui
per passione o per mendicanza.
Giungo in un luogo dell'anima:
respiro,
non m' appartiene.
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