sabato 2 giugno 2012

Resoconto di un tempo

Un cavaliere la colse da terra, la posò in sella al suo cavallo e senza una parola percorse il bosco. Rinvenne, lei, durante il tragitto, ebbe un attimo di smarrimento, ma guardando di spalle il cavaliere notò che la sua non era una armatura nera, e ne fu rassicurata. Si lasciò percorrere.
Un ragazzo al bordo della strada, poco distante dal semaforo, ragionava su come stendere colore sul muro di fronte. Aveva due bombolette cariche di colori e lasciò via libera al braccio destro. Non vi dico cosa ha realizzato, quando passerete da quelle parti, saprete riconoscerlo.
Un sordo e una cieca si lasciarono andare. Cieca com'era fu colta da stupore toccandosi il ventre gonfio.Si mosse sicura nel buio, ondeggiando in cerca di lui. L'odore ammise subito di appartenere al sordo. Lei, cieca com'era, gli strinse il braccio, glielo portò leggero al ventre, e gli disse di che si trattava. Lui, sordo com'era, non sentì, e lei, cieca com'era, sorpresa com'era, glielo ripeté a voce alta, gridava. Ma lui, sordo com'era, percepiva solo l'agitazione. Il gesto del braccio portato al ventre fu comunque significativo. Seppure lui sorrise, lei non poté vederlo, cieca com'era; seppure lei gli disse parole importanti, lui non poté saperlo, sordo com'era, ignaro  dell'importanza e della parola. State pur certi che la comunicazione riuscì comunque: era così ovvio, da un ventre sordo e cieco sarebbe venuto al mondo un muto. Si lasciarono al silenzio.

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